Evoluzione del traffico passeggeri all’orizzonte 2030 – 2040
di Piano della Mobilità
21/set/2015
Assumendo un ciclo economico favorevole, non caratterizzato da recessioni severe come quella attuale, il trasporto passeggeri, influenzato dall’andamento del turismo internazionale, ha un trend positivo.
Ci si può attendere dunque un incremento dei volumi sulle principali direttrici Ro/Pax, sia verso i paesi europei del Mediterraneo (in primis la Spagna) che verso le economie emergenti, quali le aree Nord Africane e quelle dell’Europa orientale.
Tuttavia il contributo più significativo dovrebbe provenire dal settore crocieristico, che già riveste un ruolo primario per la portualità laziale, in particolare per Civitavecchia. Il mercato in tale settore è destinato a mutare nei prossimi anni, nella direzione di uno sviluppo di massa delle crociere, che perderanno il loro carattere di prodotto piuttosto elitario.
L’offerta crocieristica pertanto seguirà l’andamento, che si è iniziato ad osservare, di tariffe sensibilmente più basse rispetto al recente passato. Questo processo passa per l’affermazione della logica delle economie di scala e del conseguente incremento delle dimensioni delle navi che permettono di ripartire i costi gestionali su un più ampio numero di passeggeri.
Il prodotto crociera sembra tuttavia soggetto ad una differenziazione per cui, se da un lato ci sarà l’affermazione sul mercato di vettori di ampie dimensioni associati a tariffe relativamente abbordabili, dall’altro permarrà un segmento “old style”, di stampo maggiormente esclusivo, nel quale troveranno impiego vettori di dimensioni più ridotte e con tariffe relativamente più alte.
Il Porto di Civitavecchia
Il porto di Civitavecchia, già negli ultimi anni è assurto a una posizione leader in questo settore, con volumi di passeggeri trasportati (somma di imbarchi, sbarchi e transiti) intorno ai 2 milioni annui e con una componente home port intorno al 30%. La concentrazione in un unico soggetto imprenditoriale dei principali armatori crocieristici ha favorito il cambiamento dello scalo da semplice porto di transito ad hub del turn – around nel Mediterraneo, per le operazioni di sbarco passeggeri, imbarco passeggeri, rifornimento carburante, pulizie, imbarco del catering, carico di bagagli, merce e posta.
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Assumendo un ciclo economico favorevole, non caratterizzato da recessioni severe come quella attuale, il trasporto passeggeri, influenzato dall’andamento del turismo internazionale, ha un trend positivo.
Ci si può attendere dunque un incremento dei volumi sulle principali direttrici Ro/Pax, sia verso i paesi europei del Mediterraneo (in primis la Spagna) che verso le economie emergenti, quali le aree Nord Africane e quelle dell’Europa orientale.
Tuttavia il contributo più significativo dovrebbe provenire dal settore crocieristico, che già riveste un ruolo primario per la portualità laziale, in particolare per Civitavecchia. Il mercato in tale settore è destinato a mutare nei prossimi anni, nella direzione di uno sviluppo di massa delle crociere, che perderanno il loro carattere di prodotto piuttosto elitario.
L’offerta crocieristica pertanto seguirà l’andamento, che si è iniziato ad osservare, di tariffe sensibilmente più basse rispetto al recente passato. Questo processo passa per l’affermazione della logica delle economie di scala e del conseguente incremento delle dimensioni delle navi che permettono di ripartire i costi gestionali su un più ampio numero di passeggeri.
Il prodotto crociera sembra tuttavia soggetto ad una differenziazione per cui, se da un lato ci sarà l’affermazione sul mercato di vettori di ampie dimensioni associati a tariffe relativamente abbordabili, dall’altro permarrà un segmento “old style”, di stampo maggiormente esclusivo, nel quale troveranno impiego vettori di dimensioni più ridotte e con tariffe relativamente più alte.
Il Porto di Civitavecchia
Il porto di Civitavecchia, già negli ultimi anni è assurto a una posizione leader in questo settore, con volumi di passeggeri trasportati (somma di imbarchi, sbarchi e transiti) intorno ai 2 milioni annui e con una componente home port intorno al 30%. La concentrazione in un unico soggetto imprenditoriale dei principali armatori crocieristici ha favorito il cambiamento dello scalo da semplice porto di transito ad hub del turn – around nel Mediterraneo, per le operazioni di sbarco passeggeri, imbarco passeggeri, rifornimento carburante, pulizie, imbarco del catering, carico di bagagli, merce e posta.