Gestire le risorse per ottimizzare le prestazioni della rete stradale esistente è una delle grandi sfide delle amministrazioni nei paesi sviluppati a fronte di rigidi vincoli di bilancio. Alcuni, già a partire dagli anni ’60, hanno cominciato ad affrontare la gestione del loro patrimonio stradale con un approccio che si può definire “manageriale”. Inizialmente, questo approccio ha coinvolto solo la manutenzione delle pavimentazioni stradali esistenti e il dimensionamento strutturale delle nuove pavimentazioni.
Con il termine pavement management, infatti, un programma di ricerca statunitense inaugurato nel 1966 e altri studi canadesi dello stesso periodo, definivano il processo di dimensionamento, valutazione ed analisi del comportamento delle pavimentazioni. Successivamente, questa nuova visione è stata estesa prima ai ponti per poi giungere, infine, al concetto di gestione programmata dell’intero patrimonio stradale o, addirittura, dell’intero patrimonio infrastrutturale, utilizzando la terminologia anglosassone asset management, nata nel settore economico-finanziario e poi utilizzata anche in relazione a patrimoni fisici.
La Figura 1, basata su studi e esperienze, dimostra la convenienza a conservare una strada in buone condizioni piuttosto che a effettuare riparazioni tardive o a ricostruirla.
Oggi, nel settore stradale con road asset management (RAM) si intende un processo logico e continuo di valutazione delle condizioni e delle prestazione del patrimonio viario e di conseguente definizione delle strategie di intervento ottimali, dal punto di vista tecnico ed economico, per massimizzare le prestazioni del patrimonio stesso in relazione agli obiettivi prefissati.
Combinando insieme principi ingegneristici con pratiche consolidate di gestione e con la teoria economica, l’asset management sostituisce quindi una conduzione basata su interventi correttivi con un approccio strategico che consente di monitorare il patrimonio stradale, di gestirlo in maniera efficiente ed efficace e di programmare gli interventi per la loro manutenzione, riqualificazione e sostituzione, ottimizzando il processo di allocazione delle risorse disponibili.
Figura 1
L’amministrazione che userà il sistema di AM proposto, migliorerà la soddisfazione degli utenti:
massimizzando le prestazioni della rete stradale con i fondi disponibili;
minimizzando i costi durante tutto il ciclo di vita delle infrastrutture.
Sarà inoltre più responsabile nell’uso delle risorse, acquisirà maggiore capacità nella valutazione dei propri bisogni finanziari e nell’ottenere i fondi necessari da destinare al patrimonio stradale.
Per realizzare un RAM occorre valorizzare le professionalità esistenti nell’amministrazione, dotarle di nuovi sistemi informativi, strumenti di analisi e modalità di comunicazione interna ed esterna all’organizzazione.
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Gestire le risorse per ottimizzare le prestazioni della rete stradale esistente è una delle grandi sfide delle amministrazioni nei paesi sviluppati a fronte di rigidi vincoli di bilancio. Alcuni, già a partire dagli anni ’60, hanno cominciato ad affrontare la gestione del loro patrimonio stradale con un approccio che si può definire “manageriale”. Inizialmente, questo approccio ha coinvolto solo la manutenzione delle pavimentazioni stradali esistenti e il dimensionamento strutturale delle nuove pavimentazioni.
Con il termine pavement management, infatti, un programma di ricerca statunitense inaugurato nel 1966 e altri studi canadesi dello stesso periodo, definivano il processo di dimensionamento, valutazione ed analisi del comportamento delle pavimentazioni. Successivamente, questa nuova visione è stata estesa prima ai ponti per poi giungere, infine, al concetto di gestione programmata dell’intero patrimonio stradale o, addirittura, dell’intero patrimonio infrastrutturale, utilizzando la terminologia anglosassone asset management, nata nel settore economico-finanziario e poi utilizzata anche in relazione a patrimoni fisici.
La Figura 1, basata su studi e esperienze, dimostra la convenienza a conservare una strada in buone condizioni piuttosto che a effettuare riparazioni tardive o a ricostruirla.
Oggi, nel settore stradale con road asset management (RAM) si intende un processo logico e continuo di valutazione delle condizioni e delle prestazione del patrimonio viario e di conseguente definizione delle strategie di intervento ottimali, dal punto di vista tecnico ed economico, per massimizzare le prestazioni del patrimonio stesso in relazione agli obiettivi prefissati.
Combinando insieme principi ingegneristici con pratiche consolidate di gestione e con la teoria economica, l’asset management sostituisce quindi una conduzione basata su interventi correttivi con un approccio strategico che consente di monitorare il patrimonio stradale, di gestirlo in maniera efficiente ed efficace e di programmare gli interventi per la loro manutenzione, riqualificazione e sostituzione, ottimizzando il processo di allocazione delle risorse disponibili.
Figura 1
L’amministrazione che userà il sistema di AM proposto, migliorerà la soddisfazione degli utenti:
Sarà inoltre più responsabile nell’uso delle risorse, acquisirà maggiore capacità nella valutazione dei propri bisogni finanziari e nell’ottenere i fondi necessari da destinare al patrimonio stradale.
Per realizzare un RAM occorre valorizzare le professionalità esistenti nell’amministrazione, dotarle di nuovi sistemi informativi, strumenti di analisi e modalità di comunicazione interna ed esterna all’organizzazione.