La definizione degli obiettivi per una visione al 2040 del sistema stradale deve necessariamente tenere conto di diversi aspetti come la struttura del sistema stradale, i futuri utenti, le tecnologie e le procedure per la sua gestione e manutenzione. Per questo motivo gli obiettivi per una visione di lungo periodo del sistema stradale sono:
Trasformazione del sistema stradale da un sistema “Romano-centrico” a un sistema a maglia larga;
Capacità di accogliere le componenti future del sistema stradale;
Progettare e mantenere il sistema stradale ponendo al centro l’asset management e la sicurezza stradale;
Gestire il sistema stradale e informare gli utenti in tempo reale e in modo dinamico.
Un sistema stradale a maglia larga per la Regione Lazio
Il sistema stradale presenta una struttura formata dalla direttrice autostradale nord-sud (A1 Milano – Napoli), che nell’area romana si poggia sulla bretella autostradale Fiano – San Cesareo, e da radiali Romano-centriche convergenti sul GRA, collettore di traffici nazionali, regionali, quelli derivanti dalla crescente dispersione degli insediamenti nei comuni della provincia di Roma e infine quelli urbani. Questo ruolo realizzato da un’indiscriminata apertura di svincoli malamente progettati ha contribuito alla dispersione, alla crescita del traffico e alla congestione, eliminando rapidamente l’effetto della terza corsia.
La congestione dell’area romana, con i suoi effetti negativi sui costi e le emissioni, non si cura con altre strade o l’allargamento delle esistenti, bisogna anche rispettare la riduzione dei gas serra, ma è mitigata riducendo i diversi traffici.
I traffici di lunga percorrenza sono ridotti con il rafforzamento del sistema ferroviario AV e con la realizzazione di collegamenti trasversali a maglia larga, per evitare che possano influenzare ulteriormente la dispersione degli insediamenti. La maglia larga ha anche il vantaggio di collegare fra loro direttamente e meglio i diversi centri urbani.
I traffici di media e breve percorrenza sono ridotti dal miglioramento del TPL e da politiche di pedaggio basate sull’internalizzazione delle esternalità.
Le nuove componenti del sistema stradale
Allo stato attuale, nelle aree extraurbane, il sistema stradale è pensato, progettato e gestito prevalentemente, se non esclusivamente, per i veicoli con motore a combustione interna. In una visione di lungo periodo l’obiettivo è di permettere a nuove componenti di usufruire del sistema stradale. Osservando le tendenze in atto e gli indirizzi politici, le componenti che avranno un peso rilevante nell’utilizzo del sistema stradale sono:
I veicoli a trazione elettrica, ibridi o non;
Le biciclette, sia normali che a pedalata assistita.
Per quanto riguarda la mobilità elettrica diversi documenti d’indirizzo, anche a livello Comunitario, indicano la necessità di ridurre le emissioni inquinanti di CO2 ampliando il tipo di propulsori utilizzati nella trazione fra cui la propulsione elettrica. La Commissione Europea ha finanziato diversi progetti per la creazione di un mercato unico della mobilità elettrica in Europa e la sua diffusione. Queste iniziative sono affiancate da numerosissimi progetti di carattere nazionale e locale.
La Electric Green Car Initiative prevede che nel 2025 ci saranno in circolazione fino a 12 milioni di veicoli elettrici (sia elettrici puri che hybrid plug-in) in tutta l’Unione Europea.
Per questi motivi nel 2040 il sistema stradale della Regione Lazio dovrà essere pronto a ospitare questa componente, soprattutto per quanto riguarda la ricarica delle batterie. Sono state, infatti, già sviluppate delle tecnologie di ricarica veloce (fast charging) che permettono di ricaricare all’80% le batterie di un veicolo elettrico in circa 20 minuti e alcuni dimostrativi sono già in corso in Europa. A titolo d’esempio, alcune stazioni di ricarica veloce sono state installate in Irlanda, fra Dublino e Cork, permettendo così lo spostamento con veicoli elettrici fra le due principali città del Paese.
In base a studi svolti all’interno del progetto Green eMotion, con le tecnologie disponibili, in ambito extraurbano, si dovrebbe prevedere una stazione di ricarica veloce ogni 50 km sulla rete extraurbana principale. Ovviamente questa distanza, dato il prevedibile miglioramento tecnologico, aumenterà sicuramente ma comunque si dovrà prevedere una rete di punti di ricarica veloce per i veicoli elettrici nel sistema stradale della Regione Lazio. La tecnologia da utilizzare per la ricarica dei veicoli elettrici dovrà essere valutata attentamente: da un lato, sfruttando al meglio quanto disponibile nel 2040, dall’altro, garantendo che la rete di ricarica della Regione Lazio sia interoperabile con quella delle altre Regioni italiane e degli altri Paesi europei.
Per quanto riguarda la ciclabilità, in Italia, negli ultimi anni, si è vista un’inversione di tendenza e per la prima volta nel 2011 sono state vendute più biciclette che automobili. Questa tendenza è stata confermata nel 2012. Al di là di questi dati contingenti, l’esperienza di alcuni paesi come la Danimarca, l’Olanda e la Germania mostra come la bicicletta, dopo essere diventato un mezzo di trasporto molto importante in ambito urbano, è uscita dalle città, diventando un mezzo per i pendolari. In Danimarca, ormai da tempo, esiste un’ampia rete di percorsi ciclabili dedicati ai pendolari e al cicloturismo anche in ambito extraurbano mentre in Germania è in costruzione la prima autostrada per biciclette fra Dortmund e Duisburg per garantire il pendolarismo fra i due centri (vedi Figura 1).
Figura 1 – Sulla sinistra un esempio di pista ciclabile in ambito extraurbano. sulla destra un esempio di autostrada per biciclette.
Questo modello, in un’ottica di riduzione degli impatti dei trasporti, deve essere esportato anche nella Regione Lazio prevedendo la realizzazione di corridoi dedicati alla ciclabilità per garantire l’accesso alle principali aree urbane della Regione e ai principali nodi di scambio del trasporto pubblico in un’ottica d’intermodalità. Questi interventi avrebbero anche il pregio di garantire adeguate infrastrutture al cicloturismo, anch’esso in crescita in questi anni. Assieme a questi interventi andrà prevista la realizzazione di servizi adeguati per la ciclabilità come parcheggi e punti di ricarica per le biciclette a pedalata assistita che, vista la conformazione del territorio della Regione Lazio, potrebbero essere preferite dall’utenza per gli spostamenti più lunghi.
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La definizione degli obiettivi per una visione al 2040 del sistema stradale deve necessariamente tenere conto di diversi aspetti come la struttura del sistema stradale, i futuri utenti, le tecnologie e le procedure per la sua gestione e manutenzione. Per questo motivo gli obiettivi per una visione di lungo periodo del sistema stradale sono:
Un sistema stradale a maglia larga per la Regione Lazio
Il sistema stradale presenta una struttura formata dalla direttrice autostradale nord-sud (A1 Milano – Napoli), che nell’area romana si poggia sulla bretella autostradale Fiano – San Cesareo, e da radiali Romano-centriche convergenti sul GRA, collettore di traffici nazionali, regionali, quelli derivanti dalla crescente dispersione degli insediamenti nei comuni della provincia di Roma e infine quelli urbani. Questo ruolo realizzato da un’indiscriminata apertura di svincoli malamente progettati ha contribuito alla dispersione, alla crescita del traffico e alla congestione, eliminando rapidamente l’effetto della terza corsia.
La congestione dell’area romana, con i suoi effetti negativi sui costi e le emissioni, non si cura con altre strade o l’allargamento delle esistenti, bisogna anche rispettare la riduzione dei gas serra, ma è mitigata riducendo i diversi traffici.
I traffici di lunga percorrenza sono ridotti con il rafforzamento del sistema ferroviario AV e con la realizzazione di collegamenti trasversali a maglia larga, per evitare che possano influenzare ulteriormente la dispersione degli insediamenti. La maglia larga ha anche il vantaggio di collegare fra loro direttamente e meglio i diversi centri urbani.
I traffici di media e breve percorrenza sono ridotti dal miglioramento del TPL e da politiche di pedaggio basate sull’internalizzazione delle esternalità.
Le nuove componenti del sistema stradale
Allo stato attuale, nelle aree extraurbane, il sistema stradale è pensato, progettato e gestito prevalentemente, se non esclusivamente, per i veicoli con motore a combustione interna. In una visione di lungo periodo l’obiettivo è di permettere a nuove componenti di usufruire del sistema stradale. Osservando le tendenze in atto e gli indirizzi politici, le componenti che avranno un peso rilevante nell’utilizzo del sistema stradale sono:
Per quanto riguarda la mobilità elettrica diversi documenti d’indirizzo, anche a livello Comunitario, indicano la necessità di ridurre le emissioni inquinanti di CO2 ampliando il tipo di propulsori utilizzati nella trazione fra cui la propulsione elettrica. La Commissione Europea ha finanziato diversi progetti per la creazione di un mercato unico della mobilità elettrica in Europa e la sua diffusione. Queste iniziative sono affiancate da numerosissimi progetti di carattere nazionale e locale.
La Electric Green Car Initiative prevede che nel 2025 ci saranno in circolazione fino a 12 milioni di veicoli elettrici (sia elettrici puri che hybrid plug-in) in tutta l’Unione Europea.
Per questi motivi nel 2040 il sistema stradale della Regione Lazio dovrà essere pronto a ospitare questa componente, soprattutto per quanto riguarda la ricarica delle batterie. Sono state, infatti, già sviluppate delle tecnologie di ricarica veloce (fast charging) che permettono di ricaricare all’80% le batterie di un veicolo elettrico in circa 20 minuti e alcuni dimostrativi sono già in corso in Europa. A titolo d’esempio, alcune stazioni di ricarica veloce sono state installate in Irlanda, fra Dublino e Cork, permettendo così lo spostamento con veicoli elettrici fra le due principali città del Paese.
In base a studi svolti all’interno del progetto Green eMotion, con le tecnologie disponibili, in ambito extraurbano, si dovrebbe prevedere una stazione di ricarica veloce ogni 50 km sulla rete extraurbana principale. Ovviamente questa distanza, dato il prevedibile miglioramento tecnologico, aumenterà sicuramente ma comunque si dovrà prevedere una rete di punti di ricarica veloce per i veicoli elettrici nel sistema stradale della Regione Lazio. La tecnologia da utilizzare per la ricarica dei veicoli elettrici dovrà essere valutata attentamente: da un lato, sfruttando al meglio quanto disponibile nel 2040, dall’altro, garantendo che la rete di ricarica della Regione Lazio sia interoperabile con quella delle altre Regioni italiane e degli altri Paesi europei.
Per quanto riguarda la ciclabilità, in Italia, negli ultimi anni, si è vista un’inversione di tendenza e per la prima volta nel 2011 sono state vendute più biciclette che automobili. Questa tendenza è stata confermata nel 2012. Al di là di questi dati contingenti, l’esperienza di alcuni paesi come la Danimarca, l’Olanda e la Germania mostra come la bicicletta, dopo essere diventato un mezzo di trasporto molto importante in ambito urbano, è uscita dalle città, diventando un mezzo per i pendolari. In Danimarca, ormai da tempo, esiste un’ampia rete di percorsi ciclabili dedicati ai pendolari e al cicloturismo anche in ambito extraurbano mentre in Germania è in costruzione la prima autostrada per biciclette fra Dortmund e Duisburg per garantire il pendolarismo fra i due centri (vedi Figura 1).
Figura 1 – Sulla sinistra un esempio di pista ciclabile in ambito extraurbano. sulla destra un esempio di autostrada per biciclette.
Questo modello, in un’ottica di riduzione degli impatti dei trasporti, deve essere esportato anche nella Regione Lazio prevedendo la realizzazione di corridoi dedicati alla ciclabilità per garantire l’accesso alle principali aree urbane della Regione e ai principali nodi di scambio del trasporto pubblico in un’ottica d’intermodalità. Questi interventi avrebbero anche il pregio di garantire adeguate infrastrutture al cicloturismo, anch’esso in crescita in questi anni. Assieme a questi interventi andrà prevista la realizzazione di servizi adeguati per la ciclabilità come parcheggi e punti di ricarica per le biciclette a pedalata assistita che, vista la conformazione del territorio della Regione Lazio, potrebbero essere preferite dall’utenza per gli spostamenti più lunghi.