Glossario

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Area pedonale: zona interdetta alla circolazione dei veicoli, salvo quelli in servizio di emergenza, i velocipedi e i veicoli al servizio di persone con limitate o impedite capacità motorie, nonché’ eventuali deroghe per i veicoli ad emissioni zero aventi ingombro e velocità tali da poter essere assimilati ai velocipedi. In particolari situazioni i comuni possono introdurre, attraverso apposita segnalazione, ulteriori restrizioni alla circolazione su aree pedonali. DL285/1982

Automobile elettrica: in questo particolare tipo di auto il motore viene alimentato dall’energia elettrica prodotta dalle batterie ricaricabili, con conseguente azzeramento delle emissioni di gas di scarico inquinanti (CO, CO2, NOx, idrocarburi incombusti e particolati) tipiche dei modelli tradizionali con motore a  combustione interna. In alcuni modelli di auto è presente un sistema ibrido, costituito dalla compresenza di due motori: quello a combustione interna, alimentato dal carburante, e quello elettrico. La ricarica delle batterie dell’auto elettrica avviene attraverso apposite colonnine installate nelle strade nei centri urbani.

Bicicletta elettrica, bicicletta a pedalata assistita: con questi termini si intende un tipo di bicicletta che monta un motore elettrico ausiliario utile a ridurre lo sforzo fisico della pedalata soprattutto su percorsi con pendenze: il motore elettrico conferisce anche una maggiore velocità (max 25 km/h) rispetto al modello tradizionale e non emette gas inquinanti. Il suo utilizzo prevede l’omologazione e l’  immatricolazione, secondo la direttiva europea 2002/24/CE recepita e attuata in Italia dal 2003 (D.M. 31/1/2003). Il progetto europeo Gopedelec fornisce un manuale con tutte le indicazioni dal punto di vista del mercato, la tecnologia, le vendite, la promozione, la salute, la normativa sulla bicicletta a pedalata assistita.

Biciplan: è il piano urbano della mobilità ciclistica, piano di settore del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, finalizzato a definire gli obiettivi, le strategie e le azioni necessarie promuovere e intensificare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative e a migliorare la sicurezza dei ciclisti e dei pedoni. L2/2018

Bike Sharing: servizio di condivisione di biciclette (anche bicicletta pubblica). Il sistema si inserisce nelle modalità di trasporto della mobilità sostenibile e prevede un costo legato al tempo di utilizzo.

Car Pooling: si distingue dal car sharing perché le automobili a disposizione non appartengono ad un servizio di autonoleggio bensì a privati che condividono con altri cittadini l’auto privata percorrendo gli stessi tragitti nelle stesse fasce orarie (per esempio: raggiungimento di luoghi di lavoro e università). La finalità del car pooling è la riduzione delle spese di trasporto, ma anche dell’uso di carburante con vantaggi per l’ambiente.

Car Sharing: sistema organizzato di mobilità urbana presente in molte città e basato sull’uso condiviso dell’automobile, sia di quella tradizionale sia di quella elettrica (detta anche → quadriciclo). Il car sharing si avvale di un servizio di autonoleggio a ore, disponibile su prenotazione per gli iscritti al servizio stesso. Questo sistema dà quindi il vantaggio di eliminare il problema dei costi di acquisto, della manutenzione e delle tasse di legge per il possesso e di ridurre il numero di auto in circolazione, a favore della mobilità sostenibile.

Ciclismo urbano: indica l’uso della bicicletta nelle aree urbane per spostamenti quotidiani (raggiungere il luogo di lavoro o di studio, fare commissioni, consegnare merci).

Ciclovia: itinerario che consenta il transito delle biciclette nelle due direzioni, dotato di diversi livelli di protezione determinati da provvedimenti o da infrastrutture che rendono la percorrenza ciclistica più agevole e sicura. L2/2018

Corsia ciclabile: è una pista ciclabile non protette da elementi in elevazione sulla pavimentazione, separata dalla corsia di marcia mediante due strisce continue affiancate. DPR495/1992

E-mobilità: abbreviazione di elettro mobilità. Genericamente definisce veicoli con motori elettrici.

E-scooter: veicoli elettrici a due ruote e senza pedali, simili allo scooter. Di piccola cilindrata, sono soggetti a immatricolazione.

Ibridi (veicoli) Autoveicoli dotati di un sistema di propulsione che utilizza due o più motori indipendenti: un motore a combustione interna (termico) e uno o più motori elettrici. L’accoppiamento dei diversi motori permette a questi veicoli di consumare meno carburante rispetto a una motorizzazione convenzionale a combustione interna di pari potenza.

Itinerario ciclabile: è composto di percorsi stradali utilizzabili dai ciclisti, sia in sede riservata (pista ciclabile in sede propria o su corsia riservata), sia in sede ad uso promiscuo con pedoni (percorso pedonale e ciclabile) o con veicoli a motore (su carreggiata stradale). DM557/1999.

Itinerario ciclopedonale: strada locale, urbana, extraurbana o vicinale, destinata prevalentemente alla percorrenza pedonale e ciclabile e caratterizzata da una sicurezza intrinseca a tutela dell’utenza debole della strada. DL285/1982.

Mobilità sostenibile: indica la modalità di spostamento, in particolare nelle aree urbane, caratterizzata dall’uso di veicoli (auto elettriche e ibride, biciclette, motocicli e monopattini elettrici) e di trasporto intermodale (uso dei mezzi pubblici di trasporto) e trasporto collettivo flessibile (bike sharing, car sharing, car pooling, taxi) utili a ridurre l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento acustico, la congestione del traffico stradale. In Italia le politiche della mobilità sostenibile sono state introdotte ufficialmente con il Decreto Interministeriale sulla mobilità sostenibile nelle aree urbane (D.M. 27/03/1998, conosciuto anche come Decreto Ronchi) prevedendo anche la istituzione del Mobility Management (→Mobility Manager).

Mobility Manager: in italiano “responsabile per la mobilità”. Questa figura professionale, adottata dalle imprese e dagli enti pubblici nelle zone ad alto rischio di inquinamento e con oltre 300 dipendenti, è stata introdotta in Italia nel 1998 con il D.M. sulla mobilità nella aree urbane. Il Mobility Manager aziendale ha il compito di ottimizzare e pianificare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti dell’azienda o ente.

Pedibus: percorsi casa-scuola-casa organizzati a piedi con apposite fermate stabilite, destinati ai bambini accompagnati da adulti. Una soluzione che molti comuni, associazioni, scuole propongono come alternativa all’uso dell’ autobus, dello scuolabus e dell’auto privata con lo scopo di stimolare l’attività fisica e la coscienza ambientale.

Personal Transporter: mezzo di trasporto individuale ideato nel 2001. Si tratta di una sorta di monopattino a trazione elettrica e quindi non inquinante, costituito da una pedana con due ruote e monta due motori elettrici a batterie. È utilizzabile, secondo le norme indicate dal Ministero dei Trasporti italiano, su marciapiedi, piste ciclabili e aree pedonali.

Piano Generale della Mobilità Ciclistica: è un piano di validità triennale, redatto dal Ministero delle infrastrutture e trasporti che costituisce parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica contenente le previsioni e le politiche del Governo Italiano per lo sviluppo della ciclabilità in Italia; è adottato in coerenza con il sistema nazionale delle ciclovie turistiche e con i programmi per la mobilità sostenibile. L2/2018

Piano regionale della mobilità ciclistica: un piano di validità triennale approvato dalle Regioni in coerenza col proprio Piano dei Trasporti, che individua gli interventi da adottare per promuovere l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto sia per le esigenze quotidiane sia per le attività turistiche e ricreative nel territorio regionale; nel piano sono definiti gli obiettivi programmatici concernenti la rete regionale di percorribilità ciclistica. L2/2018

Pista ciclabile: parte longitudinale della strada, opportunamente delimitata, riservata alla circolazione dei velocipedi. DL285/1982

Quadriciclo: veicolo a quattro ruote, anche con motore elettrico, adatto al trasporto di persone  (massimo due) o merci. L’art. 53 del Codice della Strada distingue: quadricicli leggeri, equiparati al ciclomotore (necessaria la patente AM e minimo 14 anni di età per guidarli) e quadricicli pesanti (guida riservata ai maggiorenni e vincolata al possesso della patente B1). I gas di scarico e l’emissione di anidride carbonica di questi veicoli risulta sempre inferiore alle automobili con motore EUROIII e in certi casi anche rispetto all’Euro IV.

Questo tipo di bicicletta è spesso chiamato, ma impropriamente, e-bike.

Rete Ciclabile Nazionale “Bicitalia”: è la rete infrastrutturale di livello nazionale integrata nel sistema della rete ciclabile transeuropea «EuroVelo»; è composta dalle ciclovie di interesse nazionale; le infrastrutture della Rete ciclabile nazionale costituiscono infrastrutture di interesse strategico nazionale. L2/2018

Rete ciclabile regionale: è la rete ciclabile di livello regionale, individuata in coerenza con la Rete ciclabile nazionale «Bicitalia» e caratterizzata dall’integrazione e interconnessione con le reti infrastrutturali regionali a supporto delle altre modalità di trasporto. L2/2018

Rete ciclabile: l’insieme di tutte le infrastrutture o di segmenti di esse dedicate in forma esclusiva o promiscua alla ciclabilità presenti su un’area territoriale definita.

Rete cicloviaria: l’insieme di diverse ciclovie o di segmenti di ciclovie raccordati tra loro, descritti, segnalati e legittimamente percorribili dal ciclista senza soluzione di continuità. L2/2018

Road pricing: in italiano “pedaggio”. Con questa parola si intende una tassa destinata all’accesso in alcune aree urbane volta a scoraggiare l’uso di veicoli privati inquinanti e a limitare il traffico favorendo così la pedonalizzazione nelle città e l’uso dei mezzi pubblici di trasporto.

Sentiero ciclabile o percorso natura: itinerario in parchi e zone protette, sulle sponde di fiumi o in ambiti rurali, anche senza particolari caratteristiche costruttive, dove è ammessa la circolazione delle biciclette. L2/2018

Sistema di ciclabilità urbano e/o extraurbano: sistema opere o caratteristiche dello spazio stradale che garantiscono la ciclabilità in modo che essa sia favorita ovunque a meno che non sia espressamente vietata.

Smart City: in italiano “Città Intelligente”. Il concetto di Smart City nasce in ambito ICT (Information&Communication Technology) ma è usato per definire una città attenta all’efficienza energetica, alla mobilità urbana sostenibile, all’ambiente e alla comunicazione digitale attraverso un sistema wireless esteso alle aree pubbliche, tutto nell’ottica del miglioramento della qualità di vita dei cittadini. All’interno di una Smart City si innescano processi di sviluppo economico sostenibile, con una gestione responsabile delle risorse energetiche, naturali e sociali. Nell’idea di Smart City rientrano anche gli edifici autosufficienti dal punto di vista energetico e sistemi di trasporto aderenti al concetto di mobilità sostenibile. Infine, un aspetto importante dell’idea di Smart City è la condivisione (Sharing) di spazi e informazioni tra cittadini.

Smart mobility: il concetto di mobilità intelligente si ricollega anche a quello di rete intelligente (smart grid) ovvero un sistema intelligente di gestione, accesso ed utilizzo di infrastrutture “smart” per le auto elettriche come l’interconnessione tra i veicoli stessi, le stazioni di ricarica sparse per le città e gli schemi complessivi di mobilità.

SNCT Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche: è una rete di ciclovie di interesse nazionale di preminente interesse turistico; termine usato per definire la Rete Ciclabile Nazionale nei testi di legge e nei decreti ministeriali precedenti l’approvazione della Legge 2/2018.

Strada 30: strada urbana o extraurbana sottoposta al limite di velocità di 30 chilometri orari o a un limite inferiore, segnalata con le modalità stabilite dall’articolo 135, comma 14, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495; è considerata «strada 30» anche la strada extraurbana con sezione della carreggiata non inferiore a tre metri riservata ai veicoli non a motore, eccetto quelli autorizzati, e sottoposta al limite di velocità di 30 chilometri orari. L2/2018

Strada a basso traffico: strada con traffico motorizzato inferiore alla media di cinquecento veicoli al giorno calcolata su base annua senza punte superiori a cinquanta veicoli all’ora. L2/2018

Strada senza traffico: strada con traffico motorizzato inferiore alla media di cinquanta veicoli al giorno calcolata su base annua. L2/2018

Taxi collettivo: servizio di trasporto per un numero variabile di persone che hanno necessità di raggiungere la stessa destinazione o più destinazioni sulla stessa tratta. È un’alternativa a basso costo all’uso individuale del taxi. Ne consegue anche un vantaggio per la congestione del traffico e per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Trasporto intermodale: modalità di trasporto caratterizzato dall’utilizzo mezzi di locomozione privati integrati con il trasporto pubblico urbano (ad esempio, uso di biciclette trasportabili su treni metropolitani, funicolari e autobus).

Via verde ciclabile o greenway: pista o strada ciclabile in sede propria sulla quale non è consentito il traffico motorizzato. L2/2018

Walk pooling: organizzazione di percorsi collettivi a piedi. Utilizzato, per esempio, nei tragitti casa- scuola.

Zona a traffico limitato: area in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati ad ore prestabilite o a particolari categorie di utenti e di veicoli. DL285/1982

Zona residenziale: zona urbana in cui vigono particolari regole di circolazione a protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine. DL285/1982.

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