La pandemia ha colpito pesantemente il porto di Civitavecchia, specializzato in crocierismo e sostanzialmente azzerato dai 2,65 milioni di croceristi nel 2019. Lo scalo sconta importanti limiti infrastrutturali di ultimo miglio, soprattutto ferroviari (oggetto di finanziamento PNRR), che non gli hanno finora consentito di fungere da hub logistico della Capitale e del centro Italia (circa 100.000 TEU l’anno, meglio il traffico Ro-Ro), in favore di porti più lontani ma più connessi come Livorno e Napoli.
Il contestuale calo delle forniture di carbone per la centrale Enel, movimentate via mare, ha messo lo scalo in seria difficoltà, inducendo la Regione a intervenire con la DGR DEC50 e il progetto di ZLS.
I due macro indicatori scelti per rappresentare l’andamento del sistema nel suo complesso (Movimentazione merci e passeggeri) mostrano dati in lenta ripresa dopo il crollo del 2020.
Incrementi movimentazioni nei porti AdSP, anni 2019-2021 (fonte: portidiroma.it)
Numero di posti barca per comune. Anni 2015-2020
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Indicatore | Dato | Unità misura | % Anno | Aggiornamento |
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Popolazione | 5.715.190,00 | Abitanti | -0,27 | Gennaio 2022 |
Crescita annuale | -0,27 | % | - | Gennaio 2022 |
Densità | 331,80 | Ab/kmq | -0,27 | Gennaio 2022 |
Occupazione | 60,20 | % | -0,60 | Gennaio 2022 |
Motorizzazione | 665,73 | auto/1000 ab. | +0,30 | Gennaio 2022 |